Carissimi amici vi auguro un solstizio d’inverno (ricco come sarà di feste religiose e occasioni di incontri con amici e parenti) sereno e tiepido d’alisei per chi avrà la fortuna di vivere a Tenerife in questo periodo nell’isola “del vulcano grande”; dal solstizio in poi il nostro sole crescerà ad ogni alba fino alla pienezza di luce dell’equinozio di primavera.
Rimasi sorpreso quest’estate nell’isola della Palma, quando ebbi modo di visitare il Museo archeologico di Aridane; giusto a sinistra dell’entrata, un vaso di ceramica non molto grande dell’epoca “awara” recava incisi motivi geometrici che alludevano sorprendentemente ad un vero e proprio calendario solare e lunare!
Collegai immediatamente quel vaso a tutti i disegni geometrici (soprattutto labirinti e meandri) che avevo visto incisi sulle pareti basaltiche della “Zarza” o nel dolce “barranco” facilmente raggiungibile alle spalle del cimitero nella cittadina El Paso.
C’è un dibattito molto vivo sul significato di queste figure, espressione d’un popolo d’origine berbera (arrivato chissà quando sull’isola) dedito prevalentemente ad una pastorizia di transumanza; il fatto che questi pastori (si chiamavano “awaras”) sentissero il bisogno di sapere quando muovere le loro pecore e le loro capre dal mare ai monti e viceversa, ha già spinto alcuni studiosi a ipotizzare che una parte dei disegni (i labirinti soprattutto) avesse una funzione di calendario solare e/o lunare.
Personalmente ritengo che fosse la luna la piú indicata a cadenzare il ritmo della loro vita transumante; ma quello che qui voglio sottolineare è la misteriosa connessione che si dà fra molti popoli (persino distanti nello spazio e nel tempo) nell’uso di simboli come la “spirale” che vedete qui in basso…; nella Grecia antica (come ci informa dettagliatamente K.Kereny nel suo libro”Nel labirinto”) venivano praticati riti, come “la danza del labirinto”, legati ad ancestrali culti solari del solstizio d’inverno, quando si credeva che il sole agonizzasse per ben 3 giorni nel “regno dei morti” prima di “risuscitare” vittorioso…nel 25 di dicembre!

La rinascita del sole implicava la sua “discesa agli inferi” rappresentata, per l’appunto, dalla “danza del labirinto”; le volute concentriche della “spirale” (un “labirinto circolare”) simboleggiano i movimenti del sole che decresce verso un centro percepito come negativo!
Avete presente il mito di Teseo?
Ebbene, il labirinto minoico è propriamente una rappresentazione immaginifica del tempo a spirale che converge verso un centro funesto come il Minotauro, il quale (col sacrificio delle 7 giovinette e dei 7 giovinetti ateniesi) minaccia l’ordine stabilito, ingoiando il tempo (esattamente ciò che succede nei 3 giorni minacciosi del sostizio d’inverno, quando il sole, morendo, spegnerebbe tutto l’universo!).
Teseo, il giovane sole, sconfigge la minaccia mortale grazie ad Arianna (in greco Ariadne, bellissimo nome!), il cui “filo” altro non è che…un raggio di sole!Teseo col suo “filoraggio d’Arianna” sconfigge il tenebroso Minotauro, ritornando ad Atene (e cioè risalendo la spirale dal basso in alto come fa il sole dal solstizio d’inverno all’equinozio di primavera) …vittoroso!
Teseo appartiene alla schiera di tanti giovani dèi solari che nel solstizio d’inverno sconfiggono le tenebre, trionfando con la rinascita della luce!
È sempre lui, il sole, al fondo d’ogni mito!
Per questo diventerà cosí magico il numero 3 (tre i giorni di morte apparente, tre le stelle del cinturone d’Orione che indicano, allineandosi con Sirio, il punto dell’orizzonte dove nascerà il sole il 25 di dicembre…) e cosí tanto mitico il numero 12 (quante sono le costellazioni nelle quali naviga il sole lungo i 12 mesi…) che ritroveremo non a caso nelle 12 fatiche di Ercole (ma prima ancora in quelle del babilonese Gilgamesh) e poi ancora nelle 12 tribú d’Israele, nei 12 figli di Giuseppe per arrivare infine ai nostri 12 Apostoli che seguivano lungo i sentieri di Galilea il nuovo sole, il Messia che risuscitò al terzo giorno dal “regno dei morti”!!!
Non starò a raccontarvi, a questo punto,(soprattutto per non abusare della vostra pazienza) d’altre magie e d’altri simbolismi come quelli concernenti il numero 7 o il numero 9 o il 4 o quello palesemente esoterico costituito dall’8 della tradizione templare (vi ricordate del castello “ottogonale”in stile gotico-normanno dell’imperatore Federico II che svetta ancora intatto su di una collina pugliese di Castel del Monte presso Andria?).
Mamma mia! Quante magie nel mondo antico!
E quanta necessità fu sentita di proiettare qui sulla terra le divine matematiche del cielo!
Il mio augurio per voi non può essere, pertanto, che “magico” (come la luce del nuovo sole che avremo nel mattino del 25 di dicembre) e mitico (come il vagito di Giove in quella grotta di Creta dove crebbe nascosto fra l’ape Melissa e la capra Amaltea!
Gianni Galatone