Allo studio il comportamento della caravella portoghese Physalia Physalis
Questo studio, oltre ai parametri convenzionali di comportamento, consentirà al progetto PHYSALIA di fare luce su biologia, distribuzione spaziale e meccanismi che determinano la stagionalità di questo organismo.
Parente delle meduse, di cui si sa ben poco.
Ciò nonostante, viene avvistato frequentemente nelle coste canarie, generando i disagi già noti ai bagnanti.

Una squadra interdisciplinare di oceanografi, biologi dell’evoluzione, ingegneri e modellisti stanno effettuando osservazioni delle caravelle portoghesi in mare.
I comportamenti studiati verranno valutati successivamente assieme ad altre variabili come vento, correnti marine e dimensioni delle caravelle
Valutati per costruire modelli basati su agenti (MBA) che simulino la dinamica della popolazione di questa specie in un oceano virtuale.
Questa prima campagna di osservazione verrà prolungata fino a tutto marzo dell’anno in corso, in diverse località di Gran Canaria, come Las Canteras o Taliarte.
Osservazione con droni: un’iniziativa unica
Dalla scorsa settimana si stanno effettuando voli con droni per monitorare le caravelle e determinare la traiettoria dei loro spostamenti.
Questo monitoraggio è molto rilevante per capire come si spostano, che velocità raggiungono grazie al vento e come si muovono.
Tutto questo aiuterà a comprendere perché arrivino fino alle nostre coste e soprattutto a prevedere l’arrivo sui litorali, e a quali località, grazie ai modelli di previsione ottenuti successivamente al monitoraggio.
Questo quanto confermato da una ricercatrice di ECOAQUA.
Una volta concluso il monitoraggio, verranno prodotte fotografie sottomarine dei tentacoli di questi organismi da un gommone per determinarne le dimensioni.
Successivamente, ogni esemplare verrà tirato fuori dall’acqua per realizzare diverse misurazioni morfologiche.
Questa specie è molto delicata per cui è impossibile collocarvi sensori. Per questo è in atto lo studio del comportamento della caravella portoghese
Per questo, in una seconda fase, “si cercherà di sviluppare repliche della caravella, che nuotino in forma simile, per installare dei sensori”, come conferma May Gómez, la Direttrice di EOMAR e ricercatrice principale del progetto da parte di ECOAQUA.

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