In progetto una piattaforma statale per unificare dati, studi e normative in materia di affitti turistici in modo da identificare le soluzioni che funzionano meglio, adottare misure specifiche e avere più risorse per combattere le frodi.
Il Ministero spagnolo per le politiche abitative (Ministero de Vivienda y Agenda Urbana) ha confermato l’impegno alla creazione di una piattaforma entro il 2025, la cui mission sarà quella di unificare dati, studi e normative in materia di affitti turistici. Questo quanto annunciato dalla titolare del dicastero, Isabel Rodríguez, durante l’incontro con le Regioni svoltosi recentemente nel contesto della “Conferencia Sectorial de Vivienda y Agenda Urbana”.
REGOLAMENTO EUROPEO
Il Ministro ha confermato la collaborazione con il Ministero per l’Industria e il Turismo, per accelerare l’adeguamento al regolamento europeo e per normare l’impatto degli affitti turistici rispetto agli affitti residenziali. Se si riuscirà a rispettare i termini previsti, la Spagna diventerebbe uno dei primi paesi europei ad avere un’iniziativa di questo tipo.
Occorre precisare che lo scorso 20 maggio è entrato in vigore il regolamento sulla raccolta e scambio di dati relativi ai servizi di alloggio a breve termine (Reglamento sobre la Recogida y el Intercambio de Datos Relativos a los Servicios de Alquiler de Alojamientos de Corta Duración), che regola il fenomeno delle piattaforme di affitti turistici. I paesi della UE hanno due anni di tempo per avviare questo regolamento.
Secondo il Ministro, con queste nuove misure sarà possibile ottimizzare i criteri analitici, l’utilizzo di strumenti e perseguire le frodi, in un settore riconosciuto come particolarmente ricco di situazioni al limite della legalità, e la cui proliferazione sta danneggiano gli affitti residenziali e provocando un aumento dei prezzi.
Il Ministro ha spiegato che questa normativa europea si propone di ottenere dati migliori per affrontare questo fenomeno e perseguire le frodi, omologando la gestione degli affitti turistici, di quelli stagionali di meno di un anno e di quelli relativi a singole stanze, sempre che si formalizzino attraverso piattaforme specializzate, come per esempio Airbnb.
Foto: idealista