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Cognomi canari di origine portoghese

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Cognomi canari di origine portoghese e quando le Canarie furono portoghesi

Le Isole Canarie e il Portogallo hanno molto in comune. Tratti culturali, storici, linguistici e genetici impossibili da ignorare e che risalgono all’epoca della conquista dell’arcipelago.

I portoghesi arrivarono alle Isole da Madeira, dove già si produceva zucchero, un’eredità portoghese che ha influenzato molto le Canarie, divenendo all’epoca principale attività economica delle isole per molto tempo.

100 cognomi canari di origine portoghese

Un buon modo per risalire alle proprie origini è studiare i cognomi. Questa è la lista alfabetica dei cognomi di origine portoghese che potranno aiutare nella ricerca:

Indice

  • A: Abrante, Abreu, Acevedo, Acosta, Acuña, Afonso, Aguiar, Amaral, Arbelo, Albelo, Arvelo, Araña, Arrocha, Arocha, Alvares, y Avero. –
  • B: Bacallado, Báez, Barreto, Bello, Borges y Brito.
  • C: Camacho, Carballo, Castañeda, Castro, Cejas, Chávez, Chaves, Coello, Concepción, Correa, Corujo, Curbelo.
  • D: Dávila, Delgado, Déniz, Dévora, Dias y Dorta.
  • E: Évora, Estévez.
  • F: Fagundo, Fajardo, Falcón, Falero, Fariña, Farías, Farrais, Felipe, Feo, Ferrera, Figueroa, Fleitas, Fontes, Fraga, Fragoso y Fumero.
  • G: Galván, Govea, Goya (de Goia) y Guedes. – H: Henriquez. –  J: Jorge. – L: Leal, Lemes, Lemus, Lima y Luis.
  • M: Machado, Marante, Marrero, Mascareño, Matos, Mederos, Melo, Méndez, Mendoza, Meneses, Mesa, Mora y Morera.
  • N: Núñez. – O: Oliva y Olivera.
  • P: Pacheco, Padrón, Pais, Perdigón, Perera, Perestelo, Pestano y Pestana, Pinto y Portugués.
  • R: Ramallo, Ramos, Rancel, Ravelo y Rivero.
  • S: Silva, Silvera y Sosa. –
  • T: Tabares, Tavío y Tejera.
  • V: Viera. – Y: Yanes.

Ci sono poi quei cognomi portoghesi che sono stati castiglianizzati, cambiando la s finale con la z spagnola, ma che sono di origine portoghese: Alvares, Cabreira, Dias, Domingues, Fernandes, Gomes, Gonçalves, Hernandes, Lopes, Martins, Peres o Pires, Rodrigues, Soares. (Tratto: AtlanticH)

Quando le Canarie furono portoghesi

Alcune delle isole Canarie furono legalmente portoghesi per 52 giorni. Il 15 di settembre del 1436 Papa Eugenio IV firmò la bolla “Romanus Pontifex” che concedeva al Portogallo la conquista delle Isole Canarie; il 6 di novembre dello stesso anno ne firmò un’altra, la “Romani Pontifici”, con la quale sconfessava la precedente e riconosceva il diritto di conquista al Re di Castiglia e León. Di: José María Rodríguez Montoya

LA GIURISDIZIONE DEL PAPA

Secondo il diritto medievale gli infedeli non possedevano personalità giuridica, ma erano soggetti esclusivamente al diritto divino. Pertanto il Papa, rappresentante di Dio in terra, aveva autorità su di loro e sui loro territori e poteva disporne a suo arbitrio.

I re cristiani non avevano bisogno dell’autorizzazione del Papa per conquistare e occupare i territori degli infedeli, ma era lui che risolveva eventuali dispute e il suo dictamen divino era inappellabile.

Tuttavia, mentre nelle questioni riguardanti gli infedeli musulmani e i loro territori esisteva un’abbondante giurisprudenza da secoli, la curia pontificia non possedeva una grande esperienza ni confronti degl’infedeli pagani e delle relazioni con essi, tanto che addirittura c’era chi, al suo interno, poneva in dubbio il potere del Papa in simili casi. Pertanto la decisione in materia poteva essere soggetta a pressioni e influenze di ogni genere.

L’IMPORTANZA DELLE ISOLE CANARIE

A questo punto anche Juan II di Castiglia giocò le sue carte diplomatiche e ordinò ai suoi ambasciatori a Basilea una valutazione giuridica sulla questione delle Canarie, che fu stilata da Alfonso di Cartagena.

Prima di prendere una decisione sulla petizione portoghese il Papa Eugenio IV richiese a sua volta una opinione sull’esistenza e i limiti della giurisdizione papale sui territori che non erano mai stati cristiani e sulla loro conquista da parte di principi cristiani.

Che il Papa stesso chiedesse consiglio sulla propria autorità dà l’idea dell’entità del problema e dei molti dubbi che agitavano la curia pontificia, e getta luce su come e quanto la decisione finale potesse essere influenzata.

Alla fine Eugenio IV decise di autorizzare la petizione portoghese e con la bolla Romanus Pontifex concesse al Portogallo la conquista, contravvenendo così alla proibizione stabilita nel 1434 e trascurando deliberatamente le tesi castigliane sull’antichità del possesso, deliberando come se si fosse trattato di un caso nuovo e non di una lite secolare.

L’ambasciata castigliana reagì con le tesi espresse da Alfonso di Cartagena e riuscì ad ottenere la firma della nuova bolla Romanis Pontificis, con la quale la precedente veniva annullata e dichiarata priva di effetto e si affermava il diritto storico del Re di Castiglia al possesso delle Isole Canarie.

In realtà la vittoria diplomatica castigliana non scioglieva il nodo di fondo, che restava esattamente lo stesso di sempre e che la decisione papale non chiariva. Fu solo con la morte del Re Duarte e il risveglio delle lotte per la successione che il contenzioso si raffreddò. Col tempo, a mano a mano che il Portogallo andava scoprendo nuovi territori e arcipelaghi più a Sud, le Canarie diminuirono la loro importanza strategica.

L’epilogo definitivo della questione fu sancito dal Trattato de Alcáçovas nel 1479, poi confermato dal Trattato di Tordesillas nel 1494, ma a quella data le Canarie non erano già più l’oggetto di ripartizione più significativo fra Castiglia e Portogallo.

Tradotto dalla redazione. ©Riproduzione riservata Tradizioni e Storia articolo pubblicato nel Periodico Vivi Tenerife Ottobre 2017

Tratto da historiadeiberiavieja.com Foto mappa Wikimedia Commons

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