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sabato, Maggio 24, 2025
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Fondali marini dei tre vulcani più giovani delle Canarie

L’esplorazione dei fondali marini dei tre vulcani più giovani dell’arcipelago canario

Durante la prima fase della campagna si è potuto rilevare che le colate del Top T (Tajogaite, Tagoro e Teneguía) presentano una biodiversità marina che ha colonizzato queste nuove formazioni vulcaniche, composta principalmente da coralli neri.

Il gruppo di lavoro Biodiversidad y Conservación (BIOCON) dell’Instituto de Investigación en Acuicultura Sostenible y Ecosistemas Marinos (ECOAQUA) dell’Universidad de Las Palmas de Gran Canaria (ULPGC), sta partecipando al progetto di ricerca nazionale ATLANTIS.

ATLANTIS ha avviato una campagna oceanografica per osservare durante 49 giorni la colonizzazione prodotta nei tre vulcani più giovani dell’arcipelago canario, conosciuti come Top T.

I tre giovani vulcani alle Canarie

Il Teneguía e il Tajogaite, formatisi rispettivamente nel 1971 e nel 2021 a La Palma e il Tagoro, generatosi nel 2011 a El Hierro.

Questa campagna che si sviluppa a bordo dell’imbarcazione Buque Oceanográfico (B/O) Sarmiento de Gamboa, e che si concluderà il prossimo 6 agosto, è organizzata dall’Instituto Geológico Minero Español (IGME) del Consejo Superior de Investigaciones Científicas (CSIC) e coinvolge più di 45 persone, tra equipaggio e staff scientifico.

Il Sarmiento de Gamboa è una nave ricerca multidisciplinare, la cui strumentazione e laboratori consentono di realizzare studi sulla circolazione oceanica globale, sulla biodiversità marina, sulle risorse peschiere e sul cambiamento climatico.

Una nave ricerca multidisciplinare

Viene anche usata per realizzare lavori di geologia, geofisica marina, idrografia, oceanografia fisica e chimica, biologia marina, stima delle risorse (peschiere), monitoraggio degli oceani con veicoli operati in remoto (ROVs, AUVs, sottomarini, etc), e l’impiego di osservatori sottomarini (OBSEA, GEOSTAR).

Biodiversità marina

Sono state realizzate osservazioni sulle nuove colate del vulcano Tajogaite con un ROV (ROV LUSO-EMEPC) che hanno permesso di confermare che le colate possono raggiungere circa 350 metri di profondità nel caso dell’isola di La Palma, presentando una biodiversità marina che ha colonizzato queste nuove formazioni vulcaniche, composta principalmente da corallo nero (Stichopathes sp.).

La presenza di questo giardino di coralli è indicatore di rapido adattamento della vita marina ai cambiamenti nel contesto vulcanico sottomarino.

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