30 Novembre: Giornata mondiale dell’ Acquacoltura
La Giornata Mondiale dell’Acquacoltura è un evento che mette in evidenza l’importanza del settore acquicolo nella sostenibilità del pianeta.
Con il motto “Coltivando vite, proteggendo i mari”
Come confermano le parole di Juan Manuel Afonso López, Direttore del Grupo de Investigación en Acuicultura (GIA) di ECOAQUA, l’acquacoltura “svolge un ruolo cruciale” in un pianeta che “conta attualmente una popolazione di 8 miliardi di persone e che, secondo le previsioni, dovrebbe raggiungere nel 2050 10 miliardi di persone”.
Le proteine per il 50% provengono da prodotti di origine acquicola
Ha poi sottolineato che oltre il 50% delle proteine di qualità consumate dagli esseri umani provengono da prodotti di origine acquicola, caratterizzati dalla loro sostenibilità e dal ridotto impatto ambientale, se paragonato con altre attività produttive.
Le installazioni dell’Instituto de Investigación en Acuicultura Sostenible y Ecosistemas Marinos (ECOACQUA) dell’Universidad de Las Palmas de Gran Canaria (ULPGC), che si trovano all’interno del Parque Científico Tecnológico Marino en Taliarte (Telde), ospiteranno il prossimo sabato 30 novembre l’evento speciale a tema “Giornata Mondiale dell’Acquacoltura”.
Questo evento prevede un programma completo di forum e discussioni, con l’obiettivo di sensibilizzare la società canaria sulla rilevanza scientifica e socioeconomica dell’acquacoltura, come strumento chiave per la sicurezza alimentare e la sostenibilità del pianeta.
Il Gruppo di Ricerca in Acquacoltura della ULPGC, attivo dal 1990, ha coordinato oltre 200 progetti di ricerca a livello regionale, nazionale e internazionale.
Attualmente conta oltre 40 membri, tra ricercatori e tecnici, che hanno sviluppato importanti progetti come EcoAqua, che ha dato nome all’istituto, Islandap e Islandap Advanced, AQUAEXCEL3.0, AquaIMPACT, Aquainvert, AquaVitae, AquaWind, BiomedAqu, INDICIT-II, LIFE AQUA, MIMAR+, PerformFISH o StartCircular
Sviluppati anche due progetti di ricerca industriale e trasferimento di conoscenza, il primo dei quali denominato PMG-BIOGEMAR, realizzato assieme a società del settore dell’Ecuador e il secondo denominato invece SST-KAUST, in collaborazione con la King Abdullah University of Science and Technology dell’Arabia Saudita.
