I vulcani potrebbero spostarsi?
Scienziati tedeschi registrano 20 ‘megasmottamenti’ che hanno spostato fino a sei chilometri i coni.
Le isole sorte dal mare a forza di eruzioni hanno subito collassi laterali capaci non solo di far sprofondare di colpo metà del volume emerso (come è accaduto a El Hierro 80.000 anni fa).
Addirittura di far spostare di vari chilometri il cratere di vulcani delle dimensioni del Teide o dello Stromboli.
Il GFZ, centro tedesco di ricerca geoscientifica, ha pubblicato in “Nature Communications” uno studio sugli effetti che producono sui vulcani i megasmottamenti laterali.
Studio basato sul passato geologico delle isole di Fogo (Capo Verde), El Hierro, Tenerife e La Palma (Canarie), San Vicente e Martinica (Antille), La Réunion nell’Oceano Indiano, e Stromboli nel Mediterraneo.
La storia della Terra è piena di esempi di collassi
La storia della Terra è piena di esempi di collassi che fanno sparire di colpo falde intere di un’isola vulcanica e che smuovono quantità di terreno gigantesche.
Possono i vulcani spostarsi?
Alle Canarie ci sono esempi di spostamenti di addirittura 650 chilometri cubi di materiale, quanto basterebbe a riempire fino a straripare e per più di 200 volte il bacino di La Serena di Badajoz, il più grande di Spagna.
Forse i più noti sono quelli delle Hawai e delle Canarie, 70 e 20 megasmottamenti rispettivamente (nessuno in età storica).
Si tratta di un fenomeno comune a tutte le isole vulcaniche, che crescono verticalmente in modo rapidissimo.
Gli studi realizzati su questi tipi di collassi avevano già indicato che possono persino intensificare l’attività vulcanica dell’isola interessata.
Diversi i casi alle Canarie
Le Canarie sono ricche di casi in cui l’enorme buco lasciato dal collasso di un vulcano è stato riempito nel giro di secoli o millenni da un altro cono di uguali o maggiori dimensioni.
Gli autori dello studio del GFZ, primo firmatario Francesco Maccaferri, sostengono che i megacrolli delle isole vulcaniche non hanno effetti solo in superficie.
I megacrolli producono enormi stress nella corteccia terrestre a vari chilometri di profondità e determinano l’ubicazione di future eruzioni.
Il Teide a Tenerife, il terzo vulcano più alto degli oceani con i suoi 7.500 metri di altitudine dal fondo marino
Il Teide, si trova circa sei chilometri a Nord del precedente cono vulcanico dell’isola di Tenerife e occupa l’enorme vuoto lasciato da tre megasmottamenti.
Smottamenti che fecero sprofondare verso il suo pendio Nord qualcosa come 1.000 Km³ di terreno.
Lo stesso effetto si osserva in Italia nell’isola di Stromboli.
La cima attuale del vulcano si trova un chilometro a Nordovest delle anteriori, che furono colpite da quattro collassi consecutivi che fecero sprofondare in quella stessa direzione 5 km³.
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Tradotto dalla redazione, tratto da canariasenhora.com
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