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martedì, Giugno 17, 2025
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La festa dei Re Magi in Spagna. Storia, origini e curiosità


Storia, origini e curiosità della Fiesta de Los Reyes Magos in Spagna.

Il 5 gennaio è una notte speciale in cui i cuori dei bambini palpitano di attesa e quando chiudono gli occhi sognano desiderosi che i Re Magi d’Oriente portino loro i tanti sperati regali.

Si aspettano che la lettera inviata con buon anticipo e che inizia con “cari Re Magi Melchiorre, Gaspare e Baldassare “ giunga a destinazione senza ritardi.

È così alta l’emozione e la frenesia dei più piccoli che nel silenzio della notte e presi dal desiderio sembra di udire dal corridoio il rumore dei loro passi e il fruscio delle lunghe tuniche di seta.

Ma noi, che abbiamo già superato queste innocenti fasi dell’infanzia, conosciamo quale sia la vera origine dei re Magi?

La vera origine dei re Magi



L’origine dei Re Magi. L’unica indicazione che abbiamo su questi personaggi appare nel Vangelo di San Matteo, in cui vengono menzionati alcuni “magi”, dei quali non si dà nomi, né si dice che fossero re e tanto meno che fossero tre.

Il Vangelo racconta che alcuni saggi provenienti dall’Oriente furono guidati da una stella ad adorare il re dei Giudei appena nato.

Sentendo questa notizia, Erode il Grande, che a quel tempo era re della Giudea, li mandò a chiamare per essere interrogati e fece loro promettere che una volta ritrovato il bambino glielo avrebbero raccontato affinché anche lui potesse adorarlo.

Dopo aver lasciato il palazzo, i magi trovarono il bambino in una stalla a Betlemme, accanto a Maria e Giuseppe.

Una volta essersi prostrati davanti al Bambin Gesù e avergli offerto l’oro come prezioso metallo dei re, l’incenso in segno di divinità e la mirra come riconoscimento della natura umana, furono avvertiti da un angelo di non tornare al palazzo di Erode poiché voleva solo porre fine alla vita del bambino.

I vangeli offrono pochissime informazioni sui tre Re Magi

Infatti la storia dei “Magi dall’Oriente” appare meglio definita e con descrizioni più particolareggiate nei meno diffusi Vangeli Apocrifi.

Qui il termine “mago” deve essere interpretato come sinonimo di astrologo, uomo saggio che può, attraverso la lettura delle stelle, predire gli eventi.

Il fatto che fossero tre è legato sia alla Santissima Trinità che al numero di doni che questi savi portarono a Gesù Bambino.

Nonostante le risposte che si possono incontrare nella Bibbia, l’origine dei Re Magi come li conosciamo oggi affonda le sue radici in una lunga tradizione medievale.

I Re Magi nei secoli successivi alla stesura dei Vangeli andarono acquisendo sempre più tratti e caratteristiche con i nomi di Gaspare, Melchiorre e Baldassarre come venivano descritti nell’Occidente cristiano, mentre in altri paesi erano conosciuti con appellativi diversi.

In Siria i nomi dei tre Re Magi sono Larvandad, Gushnasaph e Hormisdas e pare che i loro nomi nella nostra tradizione derivino dalla traduzione latina dell’VIII secolo di un manoscritto greco del secolo V o VI.

Vi sono notizie in Spagna, grazie alle testimonianze scritte e artistiche conservate nella Biblioteca Nazionale



In Spagna, grazie alle testimonianze scritte e artistiche conservate nella Biblioteca Nazionale, siamo a conoscenza di questa leggenda.

La nascita di questa leggenda prende forma in un antico tomo in castellano del XII secolo, il cosiddetto “Auto de los Reyes Magos”, opera fondamentale nella storia della letteratura iberica in quanto considerato il testo teatrale redatto in lingua spagnola più datato della storia.

In questi versi compaiono Melchiorre, Gasparre e Baldassare, ma non sono definiti “re”, bensì “steleros”, cioè astrologi.

Alle Canarie, precisamente nell’isola di Tenerife, presso la parrocchia di San Pedro nel municipio di El Sauzal, grazie all’impegno di un centinaio di abitanti, questa primitivo dramma teatrale, scenificato per la prima volta nel 1968, viene interpretato pubblicamente pochi giorni prima dell’Epifania nella piazza antistante la chiesa.

La trama della rappresentazione è stata sviluppata in un linguaggio fedele ai testi antichi ed è supportata dall’impatto visivo dei costumi confezionati dagli stessi attori e dalle musiche eseguite da gruppi musicali e canori locali.

I personaggi di Melchiorre, Gaspare e Baldassarre apparvero per la prima volta nel famoso mosaico bizantino del VI secolo nella Basilica di Sant’Apollinare Nuovo di Ravenna.

Secondo un manoscritto del XIII secolo, era credenza popolare che i Magi potessero proteggere dall’epilessia e sarebbe stato sufficiente dire una breve preghiera all’orecchio di un malato pronunciando il nome dei tre Re per guarirlo.

In alcune parti d’Europa e per l’Italia in Trentino Alto Adige, il 6 gennaio su tutte le porte delle case e delle stalle venivano incise le loro iniziali CMB ( C per Gaspare – in latino Caspar – ; M per Melchiorre; B per Baldassarre) per salvaguardare persone e animali dall’attacco di demoni e streghe.

Una tradizione tuttora mantenuta per benedire le case quando migliaia di Sternsinger, bambini e ragazzi vestiti da Re Magi, si muovono di casa in casa cantando e raccogliendo offerte a scopo benefico.

Mentre con un gesso bianco benedetto scrivono sulle porte la formula con anno e sigla 20*C+M+B*24 dove le lettere adesso indicano Christus Mansionem Benedictat (Cristo benedica questa casa).

Usanza in Italia: ogni 6 gennaio non sono i Re Magi a distribuire i doni ai bambini, ma è la Befana

Ogni paese ha le sue usanze e spetta all’Italia detenere il primato delle stranezze in quanto ogni 6 gennaio non sono i Re Magi ad accontentare i bambini, ma è la Befana.

La Befana, una figura tipica del folklore dell’Appennino centrale.

Il suo nome deriva dalla parola Epifania e che distribuisce doni ai bimbi buoni, riprendendo in qualche modo la narrazione di San Nicolò, divenuto poi Santa Claus per i popoli nordici.

La leggenda racconta che più di 2000 anni fa i Re Magi lasciarono l’Oriente per raggiungere il Bambino Gesù e offrirgli oro, incenso e mirra.

Quando i Re Magi incontrarono una vecchietta

I Re Magi, incontrarono una vecchietta. Guidati da una stella attraverso i molti paesi che attraversarono, la gente corse loro incontro e li accompagnò nel loro viaggio.

Tranne una vecchietta che si scusava dicendo di essere troppo impegnata con le faccende domestiche, promettendo di incontrarli quando avesse avuto tempo.

Il giorno dopo il loro passaggio si rese conto del suo errore e troppo tardi, con i doni per Gesù, rincorse i magi ormai scomparsi all’orizzonte.

Da allora la vecchia è conosciuta come ‘la Befana’, una strega che vola di casa in casa ogni vigilia del 6 gennaio per consegnare tutti i doni che non fece al Bambin Gesù mentre gira sopra i tetti delle case sulla sua vecchia scopa per farsi perdonare il mancato incontro con i Re Magi.

In Spagna e in tutti i paesi ispanoamericani la festa dei Re Magi è ricca di tradizioni come la “cabalgada” del 5 gennaio, in cui, come preludio a ciò che accadrà durante la notte, i Re Magi sfilano su meravigliosi carri accompagnati dal loro seguito.

I Reyes Magos distribuiscono caramelle mentre i paggi di ogni Re raccolgono le letterine dei bambini più ritardatari.

Un’altra usanza della vigilia è quella di lasciare le scarpe di ogni membro della famiglia sul balcone in modo che le Loro Maestà possano mettervi dei dolci.

Ciò ha origine da una curiosa leggenda: due amici del bambino Gesù, tristi di vederlo sempre scalzo a causa della povertà della sua famiglia, vollero regalargli le proprie scarpe.

Ma poiché erano usate, nel tentativo di farle sembrare nuove e migliori, i due generosi bambini si prodigarono per pulirle il più possibile, perciò le lavarono e le lasciarono sul balcone tutta la notte ad asciugare.

Il giorno successivo, le scarpe apparvero miracolosamente piene di doni e dolci, ricompensa lasciata dai Re Magi che avevano trascorso lì quella notte e avevano premiato il buon cuore dei due piccoli amici.

La tradizione chiede inoltre che per la notte si lasci in vista del pane e dell’acqua per i cammelli, un bicchiere di liquore o un bicchiere di latte e torrone affinché i Re e i loro animali stanchi possano riprendere le forze.

Ma non tutti i bambini riceveranno un regalo: i Re lasceranno un pezzo di carbone per tutti i bambini che non si sono comportati bene durante l’anno, ma per fortuna il bambino indisciplinato troverà un pezzo di zucchero a forma di carbone.

Pur vivendo nell’era della tecnologia, ci sono tradizioni che durano nel tempo, quindi non c’è altra scelta che andare a letto presto, lasciare le scarpe pulite, cibo per i cammelli e un regalo per le Loro Maestà d’Oriente.

Articolo del S.Tenente CC. Pil. cpl  (r)  Giuseppe Coviello

UNUCI – Sezione all’Estero Spagna / Is. Canarie – www.unuci.es
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