
Le origini genovesi di Garachico
Garachico, oggi, ĆØ un piccolo centro che dista circa 6 km da Icod de Los Vinos. Sembra incredibile pensare che fino a 3 secoli fa era il centro economico dell’isola. Da qui si esportava vino in tutto il mondo. Anche William Shakespeare decantava le nobili proprietĆ del MalvasĆa proveniente dalla regione āDauteā (dal nome di una tribĆ¹ guanche).
Gli inglesi controllavano commercio del vino e coltivazione della vite.
Il commercio del vino era un’impresa non priva di rischi e pericoli, come testimonia un monumento a Garachico dedicato alla rivolta dei contadini contro i baroni del vino nell’anno 1666. Ma nonostante la fama dell’epoca, non erano in molti a poterne apprezzare le qualitĆ . Non solo perchĆ© probabilmente carissimo, ma anche perchĆ© i quantitativi destinati all’esportazione non potevano essere considerevoli. Se si osserva da vicino il porto, si deduce che le navi dell’epoca dovevano essere molto piccole, e Garachico ospitava il porto piĆ¹ grande dell’epoca.
Le origini italiane di Garachico
Quello che forse alcuni non sanno, ĆØ che Garachico venne fondata da un italiano. Cristoforo Da Ponte (1460 – 1554), banchiere genovese che aveva finanziato la āconquistaā spagnola delle isole, ricevette in regalo dalla corona alcuni terreni, in segno di ringraziamento per i servigi prestati. Da Ponte vi si stabilƬ nel 1497, e nel 1500 fondava il porto di Garachico.
Aveva scelto una baia protetta e di dimensioni relativamente grandi. Caratteristiche che gli fecero supporre ā a ragione – che da lƬ a poco si sarebbero sviluppati grossi commerci.
La cittadina si formĆ² intorno al porto, che subito divenne emporio di ricchezze, e dove attraccavano navi provenienti dalle āAmericheā, dirette in Francia, Inghilterra e Angola. Da Ponte non fu solo il fondatore di Garachico. In un epoca in cui i banchieri genovesi apportavano un contributo fondamentale alle politiche espansionistiche della corona spagnola, Da Ponte si spinse oltre.
Lāepoca dāoro degli zuccherifici
Con ingegno e incredibile fiuto per gli affari, Da Ponte fece costruire sull’isola degli zuccherifici, nel periodo in cui lo zucchero, da semplice spezia, diventava merce dall’importante valore commerciale. E proprio la produzione e la commercializzazione dello zucchero vide accrescere il ruolo delle Canarie nei traffici commerciali dell’epoca.
La mattina del 5 maggio 1706, l’epoca d’oro di Garachico finiva perĆ² bruscamente. Un’eruzione del vulcano di Trevejo, chiamato anche MontaƱa Negra, copriva gran parte del tessuto urbano, seppellendo cittadina e parte del porto. Dopo questo evento, il commercio si spostĆ² su Puerto de la Cruz e di Garachico non rimase che un piccolo porto di pescatori e una delle mete turistiche piĆ¹ gettonate dellāisola di Tenerife.
Francesca Passini
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Foto copertina di La Voz de Tenerife