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giovedì, Giugno 12, 2025
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Lingua italiana: i neologismi e anglicismi della Treccani

La lingua italiana è sempre più vitale e capace di produrre interessanti novità linguistiche dovute alla continua evoluzione dei costumi e delle mode, a una maggiore attenzione all’ambiente o semplicemente ai fatti di cronaca, come è successo con il pezzotto o con la trenopolitana.

Neologismi individuati nel Libro dell’Anno Treccani

La prova viene dai neologismi individuati nel Libro dell’Anno Treccani 2024, parole entrate nell’uso comune ma non destinate necessariamente ad essere accolte dai dizionari.

Dizionario che registra molti neologismi di casa nostra, tra cui amichettismo, arciterrorista, pezzotto, agrobiodiversità, razzismo immobiliare, trappola al miele, trenopolitana, fuffa guru.

Espressioni legate alla politica come campo largo, spacca-Italia, autonomia
differenziata e anche vannacciano e fare una Decima e alcune reminiscenze latine o
pseudolatine, quali ad esempio ius scholae o baratellum.

“Il nostro è un compito di osservatorio della durata di vita di queste parole – spiega la Treccani –.

Nel Libro dell’Anno Treccani 2024 ci siamo limitati a registrare le forme più diffuse nei mezzi di informazione, consapevoli che spesso poche di queste parole sono destinate a
durare e ad entrare stabilmente nell’uso dei parlanti e nei dizionari della lingua
italiana.

Ma tra le tante neoformazioni linguistiche italiane di quest’anno che
potrebbero affermarsi si segnalano IA-taliano, che indica la varietà di italiano
scritto prodotto da vari tipi di IA generativa, e 5.0, che designa il ciclo
produttivo, basato sullo sviluppo delle tecnologie dell’ICT, sulla robotica e
sull’intelligenza artificiale”.

GLI ANGLICISMI



Tra i vocaboli segnalati dai linguisti della Treccani e ricavati in gran parte dai media – o meglio, dagli organi di informazione – troviamo numerosi anglicismi assieme a parole derivate dall’inglese, come alcolock, pandoro-gate, dissing, Swift economy, top jobs, pommelier, crush, brat, starmerismo, Maga o boppone.

Diffusione dell’inglese nel linguaggio comune

“La diffusione dell’inglese nel linguaggio comune – osserva la Treccani – è
sempre molto forte, per l’influenza dei social media e, più in generale, di Internet,
della musica e dell’innovazione tecnologica.

Ma in qualche caso l’espressione inglese viene sostituita con la corrispondente e più comprensibile frase italiana, come è successo con coordinatore di intimità che traduce l’inglese intimacy coordinator”.

(NoveColonneATG) Roma

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