
In contabilità nazionale si parla di Prodotto Interno Lordo (PIL), PIB (Producto Interno Bruto) per indicare il “valore lordo della produzione di merci e servizi realizzata in un certo arco di tempo (trimestre, anno,…) dai cittadini e dalle imprese residenti nei confini dello Stato”.
Indice
DISTINGUERE IL PIL DAL PNL
In questo senso, il PIL si differenzia dal PNL (Prodotto Nazionale Lordo), PNB (Producto Nacional Bruto), che invece esprime la produzione, sempre di merci e servizi, di cittadini e imprese anche residenti all’estero, ma di nazionalità italiana.
Per essere più chiari, entrano nel PIL il valore della produzione delle sedi italiane di multinazionali estere, così come la produzione realizzata in Italia da lavoratori stranieri.
Al contrario, entrano nel PNL il valore della produzione realizzata da sedi estere di imprese italiane e le rimesse di lavoratori italiani residenti all’estero (fenomeno molto importante, in termini di numeri, nel secolo scorso).
Il PIL ovviamente rappresenta il primo indicatore di forza e di salute dell’economia di una nazione, esprimendo la sua capacità di generare ricchezza, quella ricchezza che, una volta distribuita, determinerà il tenore di vita dei cittadini e, ancora prima di essere distribuita, la base cui applicare l’imposizione fiscale, quindi il serbatoio da cui il Tesoro attinge per ricavare quanto è necessario per finanziare la Spesa Pubblica, fondamentale per coprire le esigenze finanziarie dei servizi di cui sono erogatori lo Stato o le amministrazioni locali (pubblico impiego, scuola, esercito, sanità, welfare, cultura…).
A livello regionale pur non essendo il PIL la base di applicazione dei tributi, allo stesso modo rappresenta la forza dell’economia del territorio, la capacità di generare ricchezza, possibilmente da più settori produttivi.
È interessante analizzare il PIL della Regione Canaria, nei seguenti aspetti:
1 – Relazione col PIL delle altre regioni spagnole, in assoluto e pro-capite
2 – Trend storico
3 – Composizione del PIL per settori economici
Relativamente al primo punto, e agli ultimi dati ufficiali disponibili, relativi al 2022, la tabella 1 ed il relativo grafico mostrano come in valore assoluto la Regione Canaria, con i suoi 49 miliardi di euro si situi all’ottavo posto, fra le 19 regioni nelle quali è suddiviso amministrativamente il territorio spagnolo. La regione più ricca in assoluto è quella della Comunità di Madrid, con oltre 261 miliardi di euro.
Passando ai dati pro-capite (tabella 2 e grafico 2), che tengono conto della popolazione ed esprimono il PIL medio per ogni abitante delle singole regioni, leader della classifica è sempre la Comunità di Madrid, con un valore di oltre 38.000 euro.
Qui le Canarie scendono al sedicesimo e quartultimo posto, con appena 22.303 euro pro-capite annui. In parole semplici significa che la popolazione residente alle Isole Canarie produce una ricchezza che, mediamente, è di poco superiore alla metà di quella prodotta dagli abitanti della regione di Madrid.
IL REF ATTRAE INVESTITORI
Un dato piuttosto modesto che mostra l’esigenza di mantenere condizioni di favore per il tessuto imprenditoriale, attraverso un REF (Regime Economico e Fiscale) speciale, in grado di attrarre investitori ed imprese nell’Arcipelago canario.


IL TREND STORICO DELLE ISOLE CANARIE
Per quanto riguarda il punto 2, il trend storico del PIL delle Isole Canarie, i dati in valore assoluto, dal 2000 al 2022, mostrano (tabella 3 e grafico 3) una costante e significativa crescita, che testimonia la trasformazione della regione, dal punto di vista della struttura e della forza della sua economia.
Il dato del 2022, pari a 49 miliardi di euro, è quasi il doppio di quello dell’anno 2000, pari a 26 miliardi di euro. Da notare il “buco” del 2020, dovuto alla pandemia che ha penalizzato soprattutto il settore commerciale e turistico.

Evidentemente è in atto una trasformazione da quella che era una economia prettamente agricola e di trasformazione dei prodotti della terra (vini, frutta, ortaggi…) ad una economia fortemente sbilanciata sul settore terziario, in particolare commercio e turismo.
Questo è il terzo elemento, degno di nota, che emerge dalla tabella 4 e dal relativo grafico, che mostrano la composizione del PIL secondo i settori economici.
Il settore del commercio e delle attività turistiche è assolutamente dominante (14,6 miliardi di euro), mentre è ormai residuale quello dell’agricoltura (689 milioni di euro) e poco degno di nota quello dell’industria (4,7 miliardi di euro).

Dr. Fernando Paganelli
Presidente Azienda Italia – Unilavoro PMI Isole Canarie
canarias@unilavoropmi.it – Unilavoro PMI Islas Canarias
