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Perchè il 12 ottobre è una data controversa per la Spagna e l’America Latina

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12 ottobre 1492: una ricorrenza controversa per la Spagna e l’America Latina

Il 12 ottobre rappresenta per la Spagna e per i paesi di lingua spagnola una data simbolica, carica di significato e interpretazioni che mutano e sono mutati con il sentire e con il richiamo identitario di popoli e culture nel corso dei secoli.

Il 12 ottobre “Día de la Hispanidad”

Inizialmente si chiamava “Día de la Hispanidad”, successivamente “Día de la Raza”, per passare poi a ”Día de la Fiesta Nacional”, anche se la maggior parte degli spagnoli continua a chiamare il 12 ottobre “Día de la Hispanidad”.

Nel 1987 la denominazione ufficiale cambia definitivamente, per diventare “Fiesta Nacional de España”.

Prima di questa denominazione, contemplata nella legge Ley 18/1987, la ricorrenza era conosciuta con altre espressioni che al giorno d’oggi sono cadute prevalentemente in disuso in Spagna.

Perchè il nome di questa festività è mutato così spesso?

La commemorazione del 12 ottobre venne scelta originariamente perché data in cui la spedizione di Cristoforo Colombo scoprì l’America, nel 1492.

Anche se l’importanza di questo giorno si era già consolidata nel corso dei secoli, fu solo nel 1892 che la Regina Maria Cristina D’Asburgo-Teschen, Reggente di Spagna, firmò un decreto in cui il 12 ottobre veniva dichiarato Festa Nazionale.

Nel 1913, il Presidente della Unión Ibero-Americana nonché Ex-Ministro di Stato nel Regno di Alfonso XIII, Faustino Rodríguez-San Pedro, riuscì a far intitolare la celebrazione “Fiesta de la Raza”.

Dichiarata la “Fiesta de la Raza” Festa Nazionale nel 1918

Con tale denominazione venne dichiarata Festa Nazionale nel 1918 e la stessa denominazione rimase vigente per 40 anni.

L’intenzione di Rodríguez-San Pedro era apparentemente quella di “esternare l’intimità spirituale esistente tra la Nazione scopritrice e civilizzatrice e quelle formate su suolo americano”.

Questa espressione venne accettata sia in Spagna che nei paesi latino-americani, anche se non passò molto tempo prima che sorgessero le prime voci critiche.

Un esempio su tutti fu l’intervento di Zacarías de Vizcarra, un sacerdote spagnolo residente a Buenos Aires, che considerava l’espressione “Día de la Raza” come “poco felice e alquanto inappropriata”.

L’intellettuale Ramiro de Maeztu, in passato Ambasciatore di Spagna in Argentina, aveva raccolto la critica in un articolo intitolato “La Hispanidad”, che venne pubblicato nel 1931 nella rivista “Acción Española”.

In questo stesso articolo affermava che il 12 ottobre, a torto denominato “Día de la Raza”, si sarebbe dovuto chiamare in futuro “Día de la Hispanidad”.

L’espressione coniata da De Maeztu acquisì diversi sostenitori negli anni seguenti, e, nonostante la definizione ufficiale rimanesse invariata, poco a poco si diffuse fino a diventare la più popolare.

Nel 1958, in pieno regime franchista



Fu così che nel 1958, in pieno regime franchista, la Presidenza del Governo stabilì per decreto che: “data l’enorme trascendenza che il 12 ottobre rappresenta per la Spagna e per tutti i popoli dell’Hispano-America, il 12 0ttobre sarà festa nazionale sotto il nome di ‘Día de la Hispanidad’ ”.

Dopo la morte di Franco e il ritorno alla democrazia in Spagna, il Real Decreto 3217/1981, pubblicato nel primo BOE dell’anno 1982, confermò che la denominazione “Día de la Hispanidad” si sarebbe dovuta mantenere inalterata.

Nel 1987 cambiò in “Fiesta Nacional de España”

Ciò nonostante, nel 1987 il Governo di Felipe González decise di bandire questo termine per confermare quello di “Fiesta Nacional de España”.

La Legge Ley 18/1987 poneva fine ad una certa confusione terminologica, perché fino a quel momento erano coesistite, almeno sul piano formale, diverse date di commemorazione nel sentimento nazionale.

“La data del 12 ottobre rappresenta l’evento storico in cui la Spagna, concludendo un processo di costruzione di uno Stato, a partire da un piano di pluralità culturale e politica, e d’integrazione dei Regni di Spagna nella stessa Monarchia.

Si avviava verso un periodo di proiezione linguista e culturale oltre i propri confini europei”, come definito nella pubblicazione del BOE (Boletín Oficial del Estado).

Anche se la denominazione ufficiale della celebrazione del 12 ottobre in Spagna è “Día de la Fiesta Nacional”, nell’immaginario collettivo rimane ancora ampiamente diffusa l’idea del “Día de la Hispanidad” e molti spagnoli continuano a utilizzare questa espressione.

Per quanto riguarda i paesi di lingua spagnola, solo il Guatemala ha mantenuto questa denominazione, mentre Colombia, El Salvador e Honduras mantengono l’espressione “Día de la Raza”.

Il revisionismo storico della conquista dell’America e le nuove prospettive indigeniste nei paesi latinoamericani hanno portato diverse nazioni a rivendicare il 12 ottobre per celebrare sentimenti, istanze e richieste diverse, come descritte a seguire.

  • Messico: Día de la Nación Pluricultural;
  • Belice: Día Panamericano;
  • Nicaragua: Día de la Resistencia Indígena, Negra y Popular;
  • Costa Rica: Día de las Culturas;
  • Repubblica Dominicana: Día de la Identidad y Diversidad Cultural;
  • Ecuador: Día de la Interculturalidad y la Plurinacionalidad;
  • Bolivia: Día de la Descolonización;
  • Venezuela: Día de la Resistencia Indígena;
  • Perú: Día de los Pueblos Originarios y el Diálogo Intercultural;
  • Argentina: Día del Respeto a la Diversidad Cultural;
  • Uruguay: Día de la Diversidad Cultural.
  • Caso a parte quello delle Bahamas, primo territorio su cui sbarcò Colombo, nel 1492, che ha conservato nel calendario la data come “Día del Descubrimiento”.

Francesca Passini
©Riproduzione riservata

Sitografia: bne.es; cadenaser.com; wikipedia.es

23 settembre 2023

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