Nel molo storico di Puerto de la Cruz si svolgerà, questo lunedì 24 giugno, il rito del bagno delle capre nel mare.
Indice
- IL BAGNO DELLE CAPRE di Carla Galanti
- I PASTORI DELLA ZONA GIUNGONO CON CENTINAIA E CENTINAIA DI CAPRE
- MEMORIE OLFATTIVE
- LE TRADIZIONI DEI GUANCHES CHE SI RIPETANO
Tutti gli abitanti di Puerto de la Cruz e i turisti, a partire dalle 8 di questo lunedì mattina, parteciperanno all’appuntamento annuale con uno dei rituali più caratteristici di Puerto de la Cruz: il Bagno delle Capre nel Mare.
Una tradizione recuperata grazie al prezioso lavoro etnografico del professor Manuel Lorenzo Perera, che Puerto de la Cruz ospita dal 1986, legando il settore primario con una città che gode di questo evento che, insieme a San Juan, segna l’inizio dell’estate.
Un rituale che, grazie al Museo Archeologico, è stato spiegato agli alunni delle scuole elementari della città nell’ambito di un’iniziativa volta a diffondere l’eredità che questa città e i suoi abitanti hanno con le loro tradizioni.
Inoltre, nei dintorni del molo dei pescatori ci sarà un’esposizione di giochi tradizionali di ingegno delle Isole Canarie a cura di José Manuel Espinel Cejas e un’esibizione del gioco del bastone a cura dell’Associazione Auchón Guanil, che completeranno una giornata ricca di tradizioni, condivisa sia dai più anziani che dai più giovani e che è sempre un’attrazione per le migliaia di turisti che si godono la città.
IL BAGNO DELLE CAPRE di Carla Galanti

Se decidete di aggirarvi il giorno seguente alla notte di San Giovanni, il 24 giugno, a Puerto de La Cruz. Soprattutto se avete l’olfatto molto sensibile, il consiglio, è di girare alla larga dal Muelle Pesquero ben consci che state però perdendo uno spettacolo davvero unico e che richiama gente da tutte le parti dell’isola e non solo: il lavaggio delle capre.
E’ facile vedere, infatti, frotte di turisti osservare, con un misto di stupore e gradimento, i pastori trascinare per le corna o per le orecchie le loro caprette verso l’acqua.
I PASTORI DELLA ZONA GIUNGONO CON CENTINAIA E CENTINAIA DI CAPRE
Si tratta di una delle tradizioni più interessanti e curiose. Ha luogo prima dell’alba nell’antico Muelle Pesquero dove, attraversando la Valle de la Orotava e discendendo dai barrancos, tutti i pastori della zona con il loro gregge giungono con l’intento di lavare i loro animali recalcitranti. Centinaia e centinaia di capre attraversano la città, un fiume di ruminanti barbuti …
MEMORIE OLFATTIVE
Tra belati e lamenti, calcioni e qualche incornata, l’abluzione è assicurata e lo spettacolo è notevole. Ma notevole è anche l’odore, forte, deciso e selvatico, che permane per diversi giorni dopo il termine della kermesse. E’ la memoria olfattiva di un avvenimento la cui origine risale addirittura agli antichi Guanches, sorta di catartica purificazione dell’animale simbolo dell’arcipelago che ci dona quel delizioso formaggio, sapientemente lavorato in tutte le varietà (affumicato, aromatizzato con peperone etc. etc.) e stagionature.
Siamo certo ben distanti dalla famosa “Grande Puzza” (in inglese Great Stink) che fu un evento verificatosi a Londra nell’estate del 1858, durante il quale il centro della capitale britannica fu colpito da un intenso odore di acque reflue non trattate di origine umana.
Il suo impatto fu di portata sociale e politica tale da rimanere un importante episodio nella storiografia della città. Addirittura, la Camera dei Comuni selezionò un comitato che fu incaricato di redigere una relazione sulla Puzza e di suggerire come risolvere definitivamente la questione.
La questione a Puerto si risolve in modo naturale con il passare dei giorni, ma alcune persone, soprattutto turisti, non sembrano darle tanto peso tant’è che non è raro vedere gente che si tuffa dal Muelle nuotando allegramente nell’acqua ancora fresca del ricordo dell’aspersione caprina del giorno prima.
LE TRADIZIONI DEI GUANCHES CHE SI RIPETANO
Il bagno delle capre è una tradizione molto antica recuperata nel 1984, dopo una pausa di circa vent’anni.
I Guanches consideravano l’arrivo del solstizio d’estate, il 24 giugno, come un momento di rinnovamento e di fertilità; lavando i loro animali in qualche modo li purificavano allontanando da loro qualunque aura negativa e augurandosi che fossero prolifici, perchè chiaramente l’economia gravitava prevalentemente attorno a questo animale, di cui si utilizzava tutto, dalle pelli per coprirsi e fare bisacce fino alla carne che tutt’ora costituisce la base di alcuni caratteristici piatti tinerfegni.