
La giunta comunale di Santa Cruz ha visitato recentemente alcuni dei mulini a vento che si trovano nella parte sud-occidentale, per valutare la riattivazione di interventi che portino al recupero di questi Beni di Interesse Culturale (BIC) all’interno del patrimonio collettivo.
Come spiega l’Assessore Javier Rivero, “l’obiettivo, è quello di recuperare le aspirazioni di quella che fu la ‘Comisión Pro Molino’, movimento formato dagli abitanti della zona Sud-Ovest di Santa Cruz de Tenerife, per ottenere la tutela dei tre mulini di Barranco Grande, Cuevas Blancas e Llano del Moro”.
Ricorda l’Assessore che 25 anni fa era cominciato l’impegno di cittadini e autorità, che portò alla dichiarazione come Bene di Interesse Culturale del Mulino de Llano del Moro, e alla riabilitazione del Barranco Grande. Rivero ha poi proseguito ribadendo che nonostante i risultati raggiunti, la proprietà di questi beni patrimoniali vincolati alla tradizione alimentare del gofio non è pubblica, ma continua ad essere privata e questo ha portato allo stato attuale di abbandono del mulino che si trova nel Barranco Grande.
RECUPERARE IL PATRIMONIO STORICO
Una situazione di abbandono e sporcizia, nella quale il Comune non può intervenire perché non si tratta di proprietà pubblica, ragione per cui si sta trattando di coinvolgere altre autorità, come il Governo delle Canarie e il Cabildo, per recuperare e intervenire su questo patrimonio. In definitiva, conclude Rivero, è necessaria la collaborazione del Governo delle Canarie e grato è l’impegno di Miguel Ángel Clavijo per ottenere l’avvio delle procedure amministrative necessarie per recuperare e preservare questa parte della nostra storia.
Come conferma lo stesso Rivero, nell’area del sud-ovest, che fino al 1972 apparteneva a El Rosario, sono cominciati gli interventi di recupero da quando il territorio è passato sotto Santa Cruz de Tenerife, di fatto, nel 1975 fu proprio il Governo di Spagna a sancire la tutela di questi beni.