Sepoltura della sardina e la storia delle vedove allegre
Santa Cruz de Tenerife si avvia verso il fine settimana della Piñata dopo un’intensa sepoltura della sardina
Un corteo funebre guidato da vedove e sacerdoti carnevaleschi ha attraversato la scorsa sera le strade della capitale in un’atmosfera scherzosa e rilassata che si è conclusa nell’Avenida Marítima.
Don Carnal si è congedato questo Mercoledì delle Ceneri in grande stile, con gli onori e il riconoscimento del popolo chicharrero che si è riunito per piangerlo anche quest’anno.
La storia delle… anche troppo, vedove allegre
Ebbene si, la memoria corre al famoso film di Jonathan Demme datato 1988 dove una strepitosa Michelle Pfeiffer, mora e riccioluta vedova di un mafioso italo-americano, viene incalzata da mafia e FBI riuscendo infine a uscire indenne da rutilanti sparatorie e onnipresenti mogli gelose.
Le vedove del carnevale sono in realtá tutt’altra cosa
Scordatevi i dolci lineamenti e le forme sinuose della bella attrice americana perché qui sono barbe, gambe e toraci villosi a farla da padrone.
Come spesso succede durante il Carnevale, e a tutte le latitudini, pare proprio che il sesso virile non veda l’ora di essere occultato sotto trucchi e parrucchi femminili.
Strizzando l’occhio al grottesco
Chiaramente sempre strizzando l’occhio al grottesco: quindi … non mi rado, né mi depilo e non tento nemmeno di ancheggiare provocatoriamente sui tacchi ma la voce no, quella deve essere obbligatoriamente in falsetto!
E sí perchè i maschietti travestiti non faranno solo sfoggio di sé stessi e delle loro belle forme, ma dovranno anche far udire la loro voce … lamentandosi e piangendo come vere e proprie vedove ad un funerale.
Tutti – pardon tutte – rigorosamente a lutto con abiti neri, velette e pizzi demodé, guanti e cappellini, busti e crinoline di sapore ottocentesco; cosí addobbate le vedovelle “en travesti” accompagneranno la defunta sardina nell’ultimo viaggio.
Siamo di fronte al funerale di un pesce
Bene, ricapitolando, siamo di fronte al funerale di un pesce (e per dirla tutta neanche tanto pregiato … non si tratta mica di spigola o salmone selvaggio!) con tanto di prefiche lamentose baffute e barbute.
Questo colorito caravanserraglio ha luogo tutti i mercoledí delle Ceneri ed affonda le radici in un’antichissima tradizione: l’Entierro della sardina, vale a dire il funerale della sardina.
Vale la pena sottolineare, per i profani di questa tradizione tinerfegna, che in Italia e in tutta Europa ti accorgi che il Carnevale é timidamente iniziato quando cominici a scorgere per strada bambini mascherati.
Il mercoledí delle Ceneri
Ma se l’inizio é incerto la fine invece certissima é: il mercoledí delle Ceneri, giorno che tutte le feste si porta via, preludio di una lunghissima quaresima.
Tempo nella tradizione cristiana di attesa e mortificazione, anche culinaria (badate ben di non mangiar carne il venerdí! dicevano i nostri nonni).
A Tenerife, e comunque nell’arcipelago, invece il Carnevale ha date certissime, che possono peró variare da luogo a luogo e comunque non terminano assolutamente con il mercoledí delle Ceneri.
Anzi è un momento centralissimo delle feste carnevalesche dell’isola.
Come sempre l’organizzazione di questo evento sarà caratterizzata da importanti appuntamenti di spettacolo, festeggiamenti e momenti di allegra aggregazione da cui sarà veramente difficile non farsi coinvolgere.
In particolare l’Entierro della Sardina.
Questa sfilata, presente anche in alcune parti della Spagna e dell’America Latina, simboleggia un corteo funebre che rende l’estremo saluto al defunto, una grande sardina di cartapesta per l’appunto, e culmina con il rogo del pesce.
Evento che incarna l’idea catartica del fuoco purificatore da cui poi tutto rinasce.
A seguito del corteo funebre, a conferma che il mercoledí delle Ceneri é un giorno centrale del Carnevale e non la fine della festa.
Il corteo funebre é composto quasi esclusivamente dalle sopra descritte nerborute vedovelle nonché da carri, apparati e marchingegni piú consoni a un film con Rocco Siffredi che a una veglia funebre in memoria del caro estinto.
Carla Galanti
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