24.5 C
Tenerife
lunedì, Febbraio 17, 2025
spot_img

Teide e l’impatto delle attività umane

- Advertisement -

La pressione demografica sul Teide, che in gennaio ha festeggiato il 70° Anniversario dalla dichiarazione come Parco Nazionale, “è molto forte” in alcune aree concrete e limitate, ma fortunatamente l’80% della superficie, formata da particolari strutture geologiche, non è accessibile all’uomo.

Lo scienziato spagnolo Wilfredo Wildpret ha raccontato all’agenzia EFE che, nonostante questa particolare conformazione, l’impatto delle attività umane su quest’area di rivela brutale e particolarmente evidente in tre punti specifici: la zona di attività della teleferica, l’accesso al Pilón de Azúcar e la strada che percorre il parco nazionale.

IL TEIDE ATTIRA 4 MILIONI DI TURISTI L’ANNO

Di fatto, oltre ad essere riconosciuto come il parco nazionale più visitato di Spagna, la rivista spagnola “Viajes” lo ha incluso tra i primi 10 parchi più visitati al mondo, precisamente al settimo posto, dopo il Serengeti, in Tanzania. Wildpret ha sottolineato che il Teide, la montagna più alta di Spagna non attira solamente 4 milioni di visitatori l’anno, ma sopporta anche il transito di circa 500.000 vetture, che comportano un impatto ecologico sotto forma di fumi, grasso e altri rifiuti.

Teide: l’impatto delle attività umane si rivela più grave del previsto

L’origine di questo intenso movimento è da riportare al fatto che quest’area è diventata un’attrazione turistica di prim’ordine, in contrasto con la visione di quello che era prima di venir dichiarato “parco nazionale”, quando le “minacce” – pastorizia e sfruttamento del carbone – erano di altra natura, e coinvolgevano un’area vegetale limitata.

Secondo Jaime Coello, della Fondazione Telesforo Bravo, e l’avvocato per il diritto ambientale Guzmán Abreu, introdurre una tassa turistica sarebbe una misura abbastanza ragionevole, perché consentirebbe di ottimizzare le attività di conservazione e di servizi, come anche di dare impulso alle attività di sensibilizzazione ambientale.

Ma quando si tratta di introdurre sanzioni al turista, specialmente a quello europeo o internazionale, sorgono differenze di vedute: mentre alcuni le sostengono, altri le ritengono impraticabili, perché comunque mancano le risorse per garantire sicurezza e controllo, non essendoci sufficienti operatori impiegati nel controllo ambientale del Teide.

Foto archivio ag

Articolo a cura di:

Articoli Correlati

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Ultimi articoli